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Via libera, da parte del Consiglio provinciale, alla variazione di bilancio con la ratifica della delibera del presidente sottoscritta il 23 luglio scorso

ed avente ad oggetto “Bilancio di previsione esercizio finanziario 2020, bilancio pluriennale 2020/2022”. La seduta, presieduta dal vicepresidente Antonio Montuoro, ha contato la presenza dei consiglieri Giuseppe Pisano, Luigi Levato, Nicola Azzarito Cannella, Ezio Praticò, Baldassarre Arenza, Gregorio Gallello, Marziale Battaglia e Giovanni Costanzo. Il Consiglio ha, inoltre, demandato al presidente della Provincia di intraprendere tutte le iniziative propedeutiche affinché rimangano in piedi gli impegni già assunti in tema di rifiuti e cioè che non si ragioni più di un unico Ato regionale, bensì di cinque Ato provinciali (CZ – KR – VV- RC – CS ) affinché si individui un sito da destinare a discarica per ogni provincia.
La determinazione giunge a seguito della “paventata intenzione della Regione Calabria – si legge nella delibera di Consiglio - trapelata a mezzo stampa, di realizzare un Ato unico regionale in luogo degli attuali cinque provinciali con conseguente grave penalizzazione degli 80 Comuni dell’Ato di Catanzaro, assolutamente in regola sia in termini contrattuali che sul versante dei pagamenti nella piena autonomia garantita dalla legge. La volontà di contrastare l’idea di un Ato unico regionale nasce da una serie di determinazioni, spiegate nella delibera approvata oggi dal Consiglio provinciale, nella quale si legge che: “negli ultimi 5 anni, come Ato di Catanzaro, tanto si è fatto grazie anche alla guida del presidente della Provincia Sergio Abramo e alla fattiva collaborazione dell’ing. Bruno Gualtieri, dirigente del Comune in forze all’A.T.O; le 80 Amministrazioni che insistono nel nostro Ato hanno chiesto un immane sacrificio ai propri concittadini, dovendo di volta in volta adeguare i relativi piani TARI e di riflesso aumentare il tributo de quo nonostante le importanti percentuali raggiunti in termini di raccolta differenziata; il piano aziendale del nostro ATO, che tra l’altro prevede l’ampliamento delle discariche di Alli e Lamezia Terme, permetterebbe l’abbattimento della tariffa dello smaltimento pari al 50% in meno dell’attuale, così da vedersi ripagati tutti gli sforzi posti in essere dalle Amministrazioni negli anni”. “Va anche considerata – si legge ancora - la quasi totale inerzia degli ATO di Crotone, Vibo, Cosenza sotto l’aspetto costitutivo degli ambiti stessi e che paradossalmente non hanno individuato i siti per installare le relative discariche facendo così, di riflesso, aumentare il costo dello smaltimento dei rifiuti”.
“Si ricorda - com’è riportato nella deliberazione - che il 7 luglio scorso l’assemblea dei sindaci dell’Ato di Catanzaro si è riunita presso la sala del Consiglio dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, dove è emerso che tale iniziativa da parte della Regione Calabria potrebbe mettere a repentaglio quanto di buono è stato fatto in questi anni, provocando una seria problematica di natura igienico-ambientale con il rischio di vedere le proprie strade invase dai rifiuti e che, solo mantenendo i 5 ATO provinciali ( CZ – KR – VV- RC – CS ) con l’individuazione di un sito da destinare a discarica per ogni provincia, si potranno raggiungere gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale vigente”.
Il Consiglio si è, infine, determinato positivamente rispetto all’acquisizione dall’Arsac, gratuita e con atto pubblico, della proprietà degli edifici dell’ex istituto professionale per l’Agricoltura di “Fieri” di Belcastro più relativa area annessa, e rispetto all’adeguamento del compenso del collegio dei revisori dei conti della Provincia di Catanzaro.

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