“Il segretario provinciale del Pd, Gianluca Cuda, ha affermato che il presidente Abramo ha voluto
attribuirsi meriti non suoi nell’annunciare il finanziamento di trenta milioni di euro destinato a
Lamezia Terme
. Vogliamo chiarire che nelle dichiarazioni del presidente non vi era assolutamente
la volontà di attribuirsi la paternità dell’operazione, ma semplicemente, dopo aver appreso la
positiva notizia, ha voluto esprimere al commissario prefettizio Alecci la sua disponibilità nel
fornirgli, qualora fosse utile, un concreto sostegno per il disbrigo delle pratiche amministrative,
fondamentali per consentire il più rapido avvio dei lavori”.
Lo affermano il vicepresidente della Provincia Antonio Montuoro e i consiglieri di maggioranza
Filippo Mancuso, Luigi Levato, Arena Baldassarre, Fernando Sinopoli, Ezio Praticò, Giuseppe
Pisano e Nicola Azzarito Cannella, che evidenziano il “grande abbaglio preso dal segretario Cuda
nel confondere un atto di disponibilità con l’attribuzione di meriti non propri. Sergio Abramo si è
limitato a offrire al Comune di Lamezia Terme l’utilizzo della Stazione unica appaltante, che sarà
attivata dall’Ente intermedio per velocizzare le procedure di gara. Lo stesso presidente ci ha tenuto
a precisare che, trattandosi di interventi di straordinaria importanza per lo sviluppo del Lametino, la
Provincia farà tutto il possibile per sostenere il Comune della Piana affinché possa sfruttare questa
imperdibile occasione”.
“Ci spiace – proseguono i consiglieri di maggioranza – che Cuda abbia interpretato in modo
stravagante le intenzioni espresse con massima chiarezza dal presidente. Non appartiene a lui
l’abitudine di celebrare come propri i meriti altrui, atteggiamento consueto di chi non ha nulla di
personale da raccontare. Il presidente ha dalla sua parte una storia fatta di numeri e di azioni che
parla in modo molto chiaro. Certamente, come Abramo stesso ha dichiarato, è massima la volontà
di supportare il Comune di Lamezia, nei modi in cui sarà possibile, per scongiurare il rischio che ci
si debba rammaricare per non aver sfruttato appieno un’occasione di sviluppo come quella che si
presenta con il “Piano nazionale per la città”. Il segretario commissariato Cuda, piuttosto che
preoccuparsi di quello che accade in casa altrui, farebbe bene a riflettere sui fallimenti collezionati
da quando guida il Pd provinciale. Giusto per ricordarne qualcuno, citiamo l’imbarazzante
percentuale ottenuta il 4 marzo scorso alle elezioni politiche ma, soprattutto, la batosta subita nella
tornata elettorale provinciale del 31 ottobre. Inoltre, sarebbe interessante conoscere il motivo per cui
i parlamentari del suo partito non fossero a conoscenza del finanziamento e, comunque, non
abbiano mostrato interesse nei riguardi del territorio lametino.
Mentre Cuda si affanna a sottolineare che fu l’Amministrazione di centrosinistra guidata dal
sindaco Gianni Speranza a elaborare il progetto innovativo che venne scelto tra i 28 meritevoli a
livello nazionale, il presidente Sergio Abramo, con la sua tesa di mano al commissario Alecci, ha
semplicemente voluto dire che un’occasione di crescita va sfruttata al di là che il primo passo sia
stato mosso dal centrodestra o dal centrosinistra e che lo sviluppo dei territori non ha colori politici
da rispettare. Mettendo da parte sciocchi campanilismi, è l’ora di camminare nella stessa direzione
guardando allo sviluppo del Lametino come a una meta di tutti coloro che voglio bene alla Calabria